La rievocazione storica de “LA PROCESSIONE DEI GIUDEI” che si svolge a Pennabilli da secoli il giorno del Venerdì Santo è un evento religioso che commemora la passione e crocifissione di Cristo. Non ha una datazione certa e il suo inizio si perde nella notte dei tempi, risalendo forse già al XIV secolo quando alcuni cittadini pennesi costituitisi in confraternita della Madonna della Misericordia fondano in città un ospedale con oratorio. Tutti gli abitanti del comune di Pennabilli ne sono coinvolti, infatti ancora oggi dopo centinaia di anni si rispettano i ruoli che hanno costituito da sempre la spina dorsale dell’evento. Ogni borgo del comune aveva e continua ad avere un ruolo all’interno della processione: chi si occupa del reclutamento dei giudei, del governo sullo svolgimento della processione, degli allestimenti, delle fiaccolate, della vestizione dei figuranti, dei canti alla Madonna, della recita. La Pro Loco di Pennabilli, sin dalla sua fondazione, ha tenuto le fila di questa grande squadra ed ancora oggi, con passione ed entusiasmo, organizza l’evento con la partecipazione della Parrocchia e dell’Amministrazione Comunale.

Ogni anno l’intero borgo medievale di Pennabilli si cala in un’atmosfera d’altri tempi, di rara ed unica suggestione nel giorno del Venerdì Santo: il luogo, le luci fioche nella notte, i suoni, i riti aggiungono forza emotiva a questa antichissima e sacra rappresentazione. Il paese viene illuminato solo da fiaccole, da antichi lampioncini artigianali in carta colorata e da bracieri infuocati. Durante la processione, agli uomini delle confraternite (Confraternita del Pio Sodalizio della Madonna di Loreto e confraternita del Santissimo Sacramento, Confraternita della Madonna della Misericordia), vestiti con i tradizionali abiti, spetta il compito di trasportare a spalla una rarissima scultura in cartapesta policroma datata 1631, raffigurante la Madonna e il Cristo morto che esce dalla chiesa della Misericordia solo in questa notte del Venerdì Santo e durante la terza domenica di settembre quando viene celebrata la liberazione di Pennabilli dai nemici della seconda guerra mondiale. Il gruppo scultoreo è accompagnato in processione da preghiere e canti popolari che richiamano antichi ritmi e melodie della tradizione. Particolarmente suggestivo è il canto “ Stabat Mater” che costituisce un patrimonio storico nella memoria degli abitanti di Pennabilli, o di chiunque abbia assistito alla processione.

Assieme ai fedeli in corteo partecipano alla processione in costume: il Cristo oppresso dal peso della Croce, il Cireneo, le pie donne, i soldati romani in marcia al rullo dei tamburi e gli incappucciati. I costumi dei soldati romani, generalmente chiamati “Giudei”, sono particolarmente importanti poiché si ispirano alle guardie romane presenti nel ciclo pittorico di Piero della Francesca “La Leggenda della vera Croce” (1452-1466) posto all’interno della Basilica di San Francesco ad Arezzo.

Il corteo, dopo aver fatto un lungo e suggestivo percorso, attraverso il centro storico e la piazza, arriva al monastero delle Monache Agostiniane di Sant’Antonio da Padova e sosta brevemente dentro la piccola chiesa. Le alture della Rupe, ai piedi dell’antico monastero agostiniano, richiamano il Golgota, in un contesto naturale fortemente solenne e suggestivo, illuminato solo da torce e falò. Qui viene rappresentata la Rievocazione della Passione e Morte di Gesù a cura della Filodrammatica Pennese.

Questo evento rappresenta certamente uno dei momenti più significativi che si tramanda di generazione in generazione; è frutto del lavoro e della passione degli abitanti di Pennabilli, delle Confraternite e della Pro Loco, che da sempre si adoperano per diffondere e salvaguardare il patrimonio della tradizione pennese.

La “Processione dei Giudei” è amore per il paese, cultura e civiltà e l’associazione Pro Loco di Pennabilli si fa promotrice del forte spirito territoriale che contraddistingue la comunità pennese.